di IAMDEUS

SANREMO 2023 – 

LES JEUX SONT FAITS! 

Riviera di Ponente, 18 km di autostrada a est dal confine con la Francia.

Signore e signori… è accaduto di nuovo!

Anche questa volta è stato l’ormone a dettare legge! A trionfare è stato Marco Mengoni, che così ha fatto due successi come Mahmood. Uscito 10 anni fa vincitore con l’essenziale da allora ha voluto impiegare molte più energie nelle sue liriche (e non quelle essenziali) e allora BOOM! Senza fatica ha messo i piedi in testa ai 27 rivali; cosa che mi puzza un pochino… 

Ma andiamo con ordine: 

Il festival ha visto trionfare Mengoni ma voglio fare un commento generale, focalizzandomi sulla top 5:

1 – M. Mengoni

2 – Lazza

3 – Mr. Rain

4 – Ultimo

5 – Tananai

Tanto per cominciare, non l’ho presa male e vorrei fosse chiaro, perché Mengoni ha una voce incredibile. Ammetto che quando ha cantato Let it be con il coro gospel “Kingdom Choir” sono rimasto di sale perché sfido chiunque a trovarmi un cantante della nostra generazione che possa competere con lui, vocalmente parlando. La voce non gli manca, la personalità nemmeno e il fisico glielo avete guardato di sicuro… insomma, aveva tutto ciò che serviva per vincere.

Inoltre faccio i miei più sinceri complimenti a Lazza, che ha ridotto in “cenere” il suo passato da rapper spaccatutto per andare a Sanremo. Qui, unendo belle rime, contenuto e amore tormentato ha partorito l’ennesima hit che merita di essere ascoltata a ripetizione. Ho tifato per lui durante l’intera manifestazione e vederlo regalare i suoi fiori alla persona che più ha creduto in lui, la mamma, fa scendere una lacrimuccia…

In Ouverture rappava: «Mamma piange al posto mio soltanto per cercare di darmi la forza»; ora piange perché non può essere più fiera di così. Sapevo che sarebbe arrivato in alto, ma trovarlo alle spalle solo del vincitore è comunque una sorpresa.

Con Mr. “Pioggia” il discorso non cambia… anche lui mi ha colpito in positivo. E’ risaputo che con una storia toccante si attira l’attenzione infatti, in base alla sua definizione, siamo tutti “supereroi” perché tutti (me compreso) dobbiamo accettarci per quello che siamo e superare le crisi. Apprezzo anche l’idea, finora mai considerata, di essersi fatto affiancare da un coro di bambini (una scelta che gli avrà palesemente fruttato maggiori voti) e concludo dicendo che mi pento di averlo ascoltato così poco.

Veniamo ora a colui che davo per favorito: Ultimo! 

Non riesco a credere che questa volta il pianista ex Honiro sia stato tirato giù dal podio. È passato dall’essere nono la prima sera al ritrovarsi alle calcagna di Mengoni facendomi pensare che ci avevo nuovamente visto lungo (perché se, oltre a cantare, è capace di suonare, i complimenti sono di più). Ero convinto che questa volta si sarebbe preso la scena, invece è rimasto fregato (e non biasimo la sala stampa che pare esserne contenta) ma non ha importanza… Niccolò faceva andare gli stadi sold out anche prima che accadesse questa sciagura.

Ultimo però non era lui… ma Tananai! Cosa devo dire? Si è solo riscattato dopo l’ultimo posto dell’anno scorso; ha realizzato che col “Tango” attirava molti più fan…

Le scemenze giocavano a nascondino, ma lui ha fatto “TANAnai LIBERA TUTTI!”.

A pensarci bene, i più sospettosi avevano ragione: vedere chi è arrivato nella zona bollente della classifica è una prova che forse i più “famosi” erano i favoriti (e chi non lo era ha fatto ricorso a qualche espediente per salire di posizione). Lascio a voi i commenti…

Non parlerò di tutti quanti i concorrenti perché questo articolo è già lungo di suo. Tuttavia ci sono alcune cose da dire:

In primis, per quale oscura ragione non volli parlare dei giovani quando stesi il secondo articolo? Perché ho voluto prima ascoltare e poi giudicarli, ma il fatto che dei sei cantanti ammessi/e quattro di loro occupino le posizioni più basse (i più alti, i Colla Zio, sono ventesimi) rende inutile ogni spiegazione.

Tutti melodici, ma i testi da loro portati all’Ariston fanno pensare che essere cantautori/scrittori sia come fare le tabelline alle scuole superiori. A pensare che potevano arrivare in alto, in un festival dove è più importante essere seguiti che essere dei bravi liricisti, sono stato veramente uno stupido! Altro che Will… 

Non potevano vincere e mi rincresce ricordarvi che nemmeno i “vecchi” avevano chance poiché è estremamente difficile mantenere un numero alto di fan con l’avanzare dell’età. Oxa ce lo ha dimostrato, rendendo incomprensibili le sue parole. I Cugini non hanno compiuto chissà quale exploit (al contrario di Giorgia, che invece rimane una Cantante con la C maiuscola e tra le donne è la meglio classificata) e le sorelle Lezzi, pur avendo fatto ballare tutti noi con “furore”, si sono dovute arrendere all’onda giovanile che ha invaso le prime posizioni.

Non mi ero sbagliato nemmeno su Rosa Chemical, il rapper che in segreto ne ha viste di tutti i colori (e parlo di ragazze, ci crediate o meno). Come volevasi dimostrare, più che rapper è un sessuologo e quale modo migliore per dimostrarlo che andare all’Ariston a urlare «LASCIATECI FARE SESSO MADE IN ITALY»? L’unico “Made In Italy” che mi piace ascoltare è quello di Ligabue perché sentir parlare del bel paese da qualcuno che lo ama è pur sempre meglio che parlare di orge in diretta, no? Addirittura durante l’ultima puntata ha voluto chiudere la sua performance “limonando” appassionatamente con il marito della Ferragni (a cui voglio fare i complimenti per essersi procurata un apparato riproduttivo metallico, averlo usato a mo’ di collana e di avere quasi mostrato i capezzoli davanti a un sesto d’Italia) e forse questo lo ha penalizzato nella votazione…

Cosa non si fa per farsi notare?

Ma adesso è il caso di fare un passo indietro… Ricordate cosa disse Benigni quando aprì le danze? Che il festival della “città dei fiori” nacque come iniziativa per rilanciare l’economia della zona. Infatti si ebbero solo tre cantanti in gara quando fu organizzata la prima edizione nel 1951. A vincere fu una certa “Nilla Pizzi” che ringraziava per i fiori. Oggi ne si regala un mazzo a tutti i concorrenti. Un regalo apprezzatissimo direte voi… vallo a dire a Riccardo, che non sente l’audio nelle orecchie e comincia a tirare calci distruggendoli. 

Sapevo che i bellocci erano molto seguiti, ma ora pare che per avere hype si debba essere dei maleducati! Ma non si vergogna? Dopo l’accaduto io lo avrei lasciato in mutande, pure se già lo è ogni qualvolta si mostra in video, perché dà un pessimo esempio a tutti i ragazzi (e le ragazze, ovviamente, che nonostante ciò continueranno a restargli fedele) di come comportarsi in pubblico. Poco importa se questo teatrino era una cosa programmata e che lo abbiano escluso dalle prossime tre edizioni… Blanchito si è distrutto la carriera e lo dice uno che già lo odiava e non lo apprezza ora (cit. Emis Killa).

Perlomeno Grignani si è scusato con tutti… lui no! E ha anche voluto farcelo capire dicendo: «io a 20 anni non avrei saputo farlo». Serve aggiungere altro?

Intanto:

Levante è rimasta fregata (d’altronde Sanremo è sulla riviera di Ponente), che nessuno voglia vivere il suo sogno erotico? Il bel viaggio di J-AX e Dj Jad non è stato abbastanza commovente, Elodie non si è imposta nemmeno questa volta (perché dai… Due è una cosa che noi studenti non vorremmo mai sentire) e Leo, l’unica incognita, non è stato malissimo (solo un appunto: per avere un terzo cuore è sufficiente fare un figlio/una figlia). Per quanto riguarda gli altri… sono scorsi senza lasciare un segno degno di nota (e dimenticavo: il figlio di D’Alessio, come promesso, non l’ho sentito).

Prima di chiudere questa parentesi, però, sono in vena di dare un contentino ai miei lettori più maturi: «Bravi tutti, ma con Morandi, Ranieri ed Al Bano (che a 80 anni ancora fa le flessioni) non c’è partita!». 

Come direbbe A. Manzoni: «Qual è il sugo della storia»?

Le aspettative tutte tradite… le mie incertezze andate in cenere (cit. Marracash). Persino il mio pronostico, che vedeva Ultimo alzare la palma dorata, si è rivelato errato. 

Il festival stesso sembrava non interessare abbastanza perciò le hanno provate tutte per tenere alto il livello: il Presidente della Repubblica come special guest, concerti di rapper live dalla Costa Smeralda, l’Arena Suzuki, l’annuncio del nuovo disco dei Depeche Mode, un “duro” che si spoglia in diretta solo per millantare di non essersi fatto iniettare dell’inchiostro, il cast di Mare fuori uscito di prigione, e dulcis in fundo, la VANONI

Ma soprattutto, lanciare messaggi di solidarietà per gli ucraini (con la lettera di Zelensky), per le sfortunate vittime del terremoto in Turchia e Siria e per le iraniane in una trasmissione come Sanremo non mi sembra altro che falso buonismo. Lo chiamerei invece “racimolare ascolti sfruttando la sofferenza altrui”.

Arriviamo dunque al dilemma esistenziale: “cosa ci resterà di tutto quello che si è verificato di fronte agli occhi di oltre 10 milioni di telespettatori”?

Non credo che verrà ricordato per le canzoni, se non quelle dei primi piazzamenti, ma sarà invece ricordato per la paccata di grana spesa per organizzarlo (paccata di grana che si poteva spendere per aiutare chi è in difficoltà) e per i momenti trash, come quello di Blanco.

Se invece vi siete comunque divertiti e sperate ancora in un cambiamento di registro… non vi resta che attendere la prossima edizione, (forse) l’ultima condotta da Amadeus.

THANKS FOR READING AND HAVE A NICE DAY!

La prima puntata: Aspettando Sanremo

La seconda puntata: Correndo verso Sanremo…

In copertina: foto Pixabay/Anna Tarazevich

Di WeMoro

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