presidio pace rivarolo

Ieri sera, cittadini, amministrazioni e associazioni si sono ritrovati nel Parco Spazio Elementare, a Rivarolo Canavese, per un presidio per la pace e la solidarietà al popolo ucraino. Pubblichiamo il discorso di GIOELE TARSIA, uno dei rappresentanti del nostro istituto, intervenuto durante la serata.

Buonasera a tutte e a tutti.

Sono Gioele Tarsia, uno dei rappresentanti dell’Istituto di Istruzione Superiore Aldo Moro di Rivarolo Canavese, e sto per compiere 19 anni.

Spesso mi sorprendo a pensare che siano tanti, perché non è cambiato nulla da quando in prima liceo, passeggiando per i corridoi, vedevo i ragazzi di quinta che mi guardavano dall’alto in basso – ora, allo stesso modo, passeggiando per i corridoi vedo i ragazzi di prima guardarmi dall’alto in basso.

Questo per dire che mi sento ancora piccolo, ingenuo e che ignoro quale sia il mondo dei grandi.

Ma pochi giorni fa il governo ucraino ha pubblicato la foto di due soldati russi fatti prigionieri, uno dei quali ha 19 anni.

Potrei essere io.

Il governo italiano ha mobilitato centinaia di soldati italiani inviandoli in Est Europa, ed io penso al mio amico Pietro, che ha qualche anno più di me e che vuole fare il militare. Come sarebbe vederlo partire?

La settimana scorsa il presidente ucraino ha disposto la mobilitazione generale di tutti gli uomini dai 18 ai 60 anni, per quanto già ci sia di uomo in un ragazzo della mia età, vietando loro di lasciare il paese.
Della mia famiglia solo mia madre potrebbe partire.

Chissà come sarebbe per me ed i miei amici, salutare le nostre compagne di classe, con cui abbiamo condiviso i banchi per 5 anni, sapendo che mai ci si ritroverà tutti assieme.

Quanti ragazzi, nello stesso momento in cui tra di noi ci abbracciamo, si stringono ad un fucile? Quanti di loro, mentre mi chiedo dove andrò all’università, hanno ormai capito che non ci andranno mai?

I miliardi investiti nelle armi crescono di anno in anno nel nostro paese. Non era meglio spenderli per la nostra istruzione tutti questi soldi? Come si può allo stesso tempo voler investire nel futuro e finanziare gli strumenti per distruggerlo?

Non bastava distruggere le foreste, inquinare i mari, incendiare l’atmosfera?

Era davvero necessario organizzare la morte di altri esseri umani?

Questo pianeta che ci viene consegnato rotto, chi ci insegnerà a ripararlo? Noi ragazzi di tutto il mondo, dove scopriremo come salvarci dalla crisi climatica una volta che le bombe avranno demolito le nostre scuole?

È in quelle scuole che abbiamo letto nei libri di storia che la pace non si costruisce con i carri armati.
La pace si costruisce nelle scuole, imparando il dialogo, il compromesso, la collaborazione.

Fratelli e sorelle di tutto il mondo, posiamo le armi, non ne abbiamo bisogno.

Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, di tutti i popoli e di tutte le nazioni del mondo, per trovare soluzioni vere ai problemi di oggi.

Grazie

Di WeMoro

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