DI MARCO MONDELLO E UIGDEN NABILI

Hai mai provato, guardandoti allo specchio, quella meravigliosa sensazione di sentirti davvero valorizzato per ciò che indossi? Di sentirti te stesso e a tuo agio? Hai mai fatto caso al fatto che quando indossi un outfit che ti piace, che ti fa sentire a tuo agio, automaticamente la tua giornata migliora? 

Gli abiti influenzano tantissimo la percezione che abbiamo di noi. Se ci sentiamo bene con gli abiti che abbiamo addosso, questa “forza” traspare anche nel nostro carattere, nel nostro comportamento e ci fa sentire più sicuri. Allo stesso modo trasmettiamo le nostre sensazioni alle persone che ci circondano e se tu, prima degli altri, ritieni che i tuoi vestiti non ti rispecchiano e non ti valorizzano, allora non sei te stessa e questa tua insicurezza si percepirà.

Ecco, questo accade perché il fatto di dedicare attenzione all’abbigliamento non è poi un gesto così superficiale e frivolo: i vestiti che scegliamo riflettono la nostra personalità, contengono ricordi, delineano un determinato periodo storico, dichiarano per noi a tutti quelli che ci guardano la libertà di indossare quello che ci piace o, purtroppo, anche di rinunciarvi, perché spesso questa libertà ci è vietata. 

Qualcuno ha osservato che spesso non ci si veste, ma ci si traveste: la società di oggi ci impone modelli da seguire e cui uniformarci poiché, siccome il diverso è qualcosa che non può essere controllato, spaventa e diventa più semplice per tutti rinchiudersi nei propri stereotipi e ideali, sbagliati o giusti che siano. Finisci così con l’evitare di mettere determinati capi, ritenendoli troppo colorati, troppo appariscenti o, magari, solo perché non siamo abbastanza sicuri del fatto che ci stiano bene. Eppure il messaggio forte è quello di non aver mai paura di osare, o di mostrare di avere gusti differenti da quelli della massa: non è importante cosa metti, ma come lo metti

Avere stile significa essere talmente sicuri di quello che si ha addosso da farlo diventare parte di te stesso, tanto, da far sì che la persona che ti guarda, e che magari è sempre stata lontanissima dal tuo stile, con gusti totalmente differenti, rimanga sorpresa ed affascinata da quell’abbinamento a cui non avrebbe mai pensato! È proprio così che è nata la moda e che continua ad essere “moda” perché sempre rivoluzionata da persone coraggiose e creative. Quel capo che ti piace ti sembra troppo esagerato? Troppo appariscente? Mettilo! Indossalo subito,  se ti fa stare bene con te stesso! E’ questa la moda!

Oggi più che mai si può dichiarare che il bello della moda, dello stile è che non esistono regole fisse, che imbrigliano ed ingessano il fuori e, spesso, anche il dentro delle persone. Basta sapere perché scegli di indossare un capo, essere certo che lo hai scelto per te e non perché sei stato condizionato, ricordando che non serve strafare per riconoscersi o farsi riconoscere: non deve mica spiegarcelo un influencer il fatto che l’eleganza sta nella semplicità, perché è la sicurezza con cui ci mostriamo, anche solo con un jeans ed una maglietta, a lasciare traccia di noi negli occhi degli altri…

Non sempre è così facile: quante volte il modo di vestire di una ragazza è stato definito provocatorio o troppo maschile, o quello di un ragazzo femminile e non sufficientemente virile. Sappiamo tutti che ci sono regole sociali anche per questo, che qualche volta suggeriscono scelte ed altre volte le impongono, e sappiamo anche che non saremo mai apprezzati sempre da tutti, per mille motivi. Allora ricordiamoci chi siamo e chi vogliamo essere quando scegliamo come vestirci, in piena libertà: l’ossessione di voler rispecchiare prescrittivi canoni di abbigliamento, di bellezza o addirittura comportamentali comporta la distruzione del proprio io e soffoca l’unicità del nostro essere, che è la nostra vera forza.

Sicuramente per ogni occasione c’è un certo “dresscode” che dev’essere rispettato. Non si può dire che l’apparenza non conti, dal momento che può essere il nostro primo “biglietto da visita”, sicuramente nella vita assumiamo caratteristiche diverse a seconda dell’occasione proprio perché siamo “esseri sociali” e rispettiamo anche molte convenzioni che regolano la nostra quotidianità, basta esserne consapevoli. Per esempio, ad un colloquio di lavoro, vogliamo che si percepisca la nostra professionalità, le nostre abilità nel mestiere e le nostre scelte anche negli abiti dovranno comunicare affidabilità e serietà, se invece si tratterà di un lavoro più creativo il nostro abito parlerà per noi di originalità e fantasia. Si sa che comunichiamo non solo con le parole, ma anche con il corpo e con quello che indossiamo: siamo anche i nostri abiti, e loro possono essere il nostro tratto distintivo.

Ciò che indossiamo riflette il modo in cui vogliamo che il mondo ci veda, ma rivela anche come noi lo vediamo!

Credits foto: cottonbro, Star, Monstera, Maria Orlova, Ali Pazani, Pnw Production, Thomas Nguka, Everton Novrega, Elijah O’donnell, Vicky, Jeys Tubianosa, Philip Boakye, Nadezha Diskant, Uncovered Lens

Di WeMoro

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