DI GIULIO BERTOLI e LETIZIA PERONO MININO

INTERVISTE A CURA DI SIMONE AVINO, MARCO MONDELLO e FLAVIO SANDRETTO

Le giornate di giovedì 24 e venerdì 25 febbraio 2022 sono state particolarmente significative per l’Istituto Aldo Moro di Rivarolo che ha aderito alla protesta nazionale degli studenti. L’obiettivo forte degli studenti italiani era guidare ad una riflessione sull’esperienza del “PCTO”, acronimo di Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, e sulle ultime indicazioni ministeriali per l’Esame di Stato. 

Anche il Moro ha scelto di dare spazio alla protesta degli studenti, offrendo momenti di riflessione e di intervento accanto ad altre forme di gestione delle attività.

Non tutti, soprattutto nel gruppo dei docenti e del personale scolastico, hanno apprezzato la proposta, poichè si temevano atti di vandalismo, ma fin dall’inIzio tutti si sono invece stupiti persino dell’inusuale silenzio nei corridoi!  

Tale situazione ha convinto il preside Focilla a definire la nostra esperienza  più simile a “un’autogestione non autorizzata”, piuttosto che ad un’occupazione vera e propria. Altri insegnanti, ancora,  l’hanno invece etichettata come più simile ad uno sciopero, così come alcuni studenti.

I nostri rappresentanti d’Istituto sin dall’inizio hanno dialogato con il dirigente scolastico al fine di realizzare una manifestazione seria e pacifica ma, soprattutto, costruttiva, come voleva essere nell’intento di entrambe le parti in causa..

Con responsabilità hanno ribadito più volte di non voler impedire  il regolare svolgimento delle lezioni per tutelare chi non avesse voluto aderire alla manifestazione; infatti il classico “picchetto”, strumento assai collaudato che ha il fine di far sentire la propria voce creando disagi, avrebbe potuto far rientrare il tutto nell’ipotesi di reato di “interruzione di pubblico servizio” richiedendo addirittura l’intervento delle Forze dell’Ordine (come riportato dalle cronache di questi giorni).

Certamente non era questo il fine della manifestazione:

L’intervista ai rappresentanti

L’intervista al preside

Una dimostrazione pacifica di dissenso verso la gestione dell’istruzione da parte del Ministero non può essere denigrata o svilita con l’etichetta di  “folle furia adolescenziale”.

Se però da una parte è stata elogiata la moderazione che ha caratterizzato le giornate di giovedì e venerdì, non tutti si sono ritenuti soddisfatti della protesta organizzata dai rappresentanti. Abbiamo ascoltato anche la voce di una frangia più “rivoluzionaria” che chiedeva una più decisa protesta, sentita come forte partecipazione studentesca anche attraverso un’azione di occupazione vera e propria, senza mediazioni con la dirigenza.

Infine, ahimè, va detto che parecchi non hanno proprio partecipato, vuoi per disinteresse o per pigrizia, mentre alcuni studenti erano contrari allo sciopero perché si ritenevano soddisfatti della propria esperienza PCTO e degli sforzi della scuola per sollecitare alla Città Metropolitana di Torino le necessarie ristrutturazioni dell’edificio, come quella dell’impianto di riscaldamento non funzionante (per il quale si era già svolto uno sciopero), e quindi non ritenendo che ci fossero sufficienti motivazioni per manifestare.

Erano dello stesso avviso alcuni docenti, in alcuni casi persino  risentiti, poiché temevano che la protesta fosse indirizzata contro la scuola e non contro alcune scelte politiche ritenute sbagliate dagli studenti.

Ma per fortuna Il lancio delle bombe carta e l’assalto alla scuola che i più timorosi si aspettavano non hanno avuto luogo perché, come ribadito dai rappresentanti d’Istituto, la protesta aveva uno scopo propositivo, cercando di fornire risposte alle numerose incertezze di questo periodo.

Proprio per questo motivo si sono organizzati dei seminari su argomenti mirati (es. dibattito sul PCTO, sui temi della politica ecc.) tenuti da alcuni docenti e dei dibattiti aperti tra studenti. Tra le proposte segnaliamo:

Cosa faresti se fossi il ministro dell’istruzione?

Con la collaborazione dei professori Cerutti e Riccabone gli studenti hanno provato a mettersi nei panni del ministro Bianchi, dibattendo sugli aspetti positivi e negativi nell’attuale gestione dell’istruzione nel Belpaese, proponendo anche delle possibili soluzioni da attuare.

Voto e valutazione: un percorso da condividere tra docenti e studenti

Il laboratorio, condotto dalle docenti Vecchia Antonella, Paonessa Rita e Rigano Barbara, aveva lo scopo di condividere impressioni e proposte circa il delicato tema della valutazione scolastica.

Il PCTO: occasione o vincolo?

Un esperto esterno, il dottore Comoglio Sergio, ha portato la sua esperienza e si è messo a disposizione degli allievi, coadiuvato dall’insegnante Lillo Filomena.

Aula relax/studio

Gli studenti del laboratorio di arte si sono dedicati alla creazione di cartelloni e si è discusso della realizzazione di un’aula studio all’interno della biblioteca in Aula Magna. L’aula sarà divisa in due spazi: da un lato sarà presente un’area relax, mentre nell’altro ci saranno alcuni computer per permettere agli studenti di studiare. 

Alternativa alla lezione frontale

Con il professor Bracco si è cercato di trovare un modo per trasmettere competenze e valutare gli studenti, diverso dal tradizionale modello della spiegazione “dalla cattedra”.

Nel frattempo i partecipanti al laboratorio di musica del progetto “Dimoro al Moro” si sono riuniti in Aula Magna trascorrendo la mattinata suonando e cantando alla presenza di alcuni spettatori,  mentre nella vicina palestra qualcuno ha partecipato a partite e tornei.

Pensiero critico

Anche gli studenti che hanno partecipato al regolare svolgimento delle lezioni hanno affrontato degli importanti temi, dibattendo sul pensiero critico; dalle occasioni in cui esso è essenziale per la democrazia fino alle possibili offese che può arrecare a chi riceve delle osservazioni.

È dunque giusto dare peso ai pensieri altrui? Oppure è da preferire l’autonomia di pensiero?

Per chi ha partecipato alla discussione forse la risposta appare più chiara…

Pubblicheremo un reportage fotografico delle attività

Di WeMoro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *