A CURA DI MARCO MONDELLO, SYLVESTRE YAMBA, FLAVIO SANDRETTO E LORENZO MAERO

“Non dimentichiamo che le piccole emozioni sono i grandi capitani della nostra vita e che obbediamo a
loro senza saperlo” . (V. Van Gogh)

Hai bisogno di sostegno psicologico in questo periodo, ma non sai a chi rivolgerti ? La
dottoressa Chiara Nigrone è a tua disposizione. Forse tu non sai chi è, ed è proprio per questo
che abbiamo pensato ad un articolo su questo servizio che la nostra scuola mette a disposizione
di studenti, docenti e famiglie.

Da tempo è attivo presso la nostra scuola uno “sportello psicologico” a servizio di tutti quelli
che sentono la necessità di condividere le proprie ansie ed i propri problemi con qualcuno che
sia pronto ad ascoltare e, in qualche modo, a suggerire soluzioni. Si tratta di un servizio
gratuito, a cui puoi accedere con semplicità ed anche con riservatezza, dal momento che per
molti ancora il ricorso ad uno psicologo rappresenta un passo difficile. Probabilmente quando
siamo in difficoltà ci sentiamo più fragili, e non sempre siamo pronti a confessare questa
fragilità. Invece, come ci ha raccontato la dottoressa, questo è proprio il primo passo da fare
per affrontare con consapevolezza le nostre difficoltà.

Abbiamo chiacchierato con la dottoressa Chiara Nigrone e le abbiamo chiesto quali fossero i
problemi che più spesso osserva nei ragazzi che ha incontrato allo sportello: non ci sono grandi
sorprese, perché sono problemi che tutti noi abbiamo già sperimentato, magari solo in forma
più lieve. Ci ha citato casi di ansia, problemi di relazione tra coetanei e con gli adulti, sbalzi
improvvisi di umore, difficoltà nel gestire le proprie emozioni, fino ai problemi più delicati di
riconoscimento della propria personalità. Proprio perché si tratta di ansie molto frequenti alla
nostra età, alla nostra richiesta di “raccontare” un caso specifico ci ha risposto che non c’è un
“caso“ in particolare in termini di gravità, aggiungendo che ogni soggetto che ha incontrato
aveva un problema diverso da condividere e che, in quest’ottica, tutti i “casi” sono egualmente
importanti.

Abbiamo anche discusso del pregiudizio comune sul fatto di scegliere un percorso psicologico:
non tutti, infatti, sono consapevoli dell’aiuto che può derivare anche solo da una chiacchierata
con un professionista competente. Spesso, inoltre, accade che si scegli di non riconoscere il
fatto di avere un problema, sottovalutando le nostre paure o le nostre ansie e liquidandole
come semplici sbalzi di umore da ignorare in attesa che passino. In realtà non accettare queste
problematiche considerandole non rilevanti è già di per sé un segnale del problema. Si pensa
erroneamente che andare dalla psicologa sia un atto giustificabile “solo per problemi gravi” e, quindi, si finisce con il convivere faticosamente con difficoltà che non è possibile risolvere da
soli. Il modo migliore per superare questa barriera potrebbe essere il passaparola tra amici e
famigliari, provando a parlare con un po’ più di chiarezza di come ci sentiamo e di come stiamo, soprattutto quando qualcosa non va.

Crediti: https://stock.adobe.com/it

Di WeMoro

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