DI LETIZIA PERONO MININO

La nostra scuola ha devoluto 1750 euro circa al Sermig di Torino per l’emergenza umanitaria dovuta alla guerra in Ucraina. La raccolta fondi, promossa dal Comitato studentesco, ha coinvolto studenti e personale scolastico e si unisce alle altre iniziative organizzate dai rappresentanti di istituto, il concorso dei cartelloni contro la guerra e il sit-in per la pace.

Per il contest, le classi hanno realizzato dei cartelloni che sono stati appesi all’interno della scuola e alle finestre. Il tema? La pace e il ripudio verso la guerra. L’obiettivo? Fare in modo che chiunque guardi il nostro istituto non possa fare a meno di notare il messaggio di pace che vogliamo mandare. La votazione ha decretato come vincitore lo slogan “Russia make vodka not war!” (39,7%), pari merito al secondo posto “Make war in COD not in reality” (18%) e “Anche un 6- è meglio della guerra” (18%). Per la competizione, si potevano coniare anche frasi ironiche e simpatiche, purché attinenti all’argomento. 

Al sit-in del 4 marzo  i rappresentanti di Istituto hanno tenuto un discorso su quanto sia importante che anche la nostra scuola manifesti per invocare la pace, drammaticamente turbata dal conflitto tra Russia e Ucraina.In tutto il mondo dalle piazze si è levato un grido di  disapprovazione verso la guerra; l’obiettivo è di coinvolgere così tante persone che non ci sarà più nessuno disposto a  prendere delle armi in mano. 

I rappresentanti hanno poi letto alcuni estratti da due libri: Pappagalli verdi di Gino Strada e La Frontiera addosso di Luca Rastello. 

Pappagalli Verdi racconta i ricordi più strazianti dell’esperienza di medico di Gino Strada sugli scenari di guerra del nostro tempo. Di ciò che lascia la guerra dopo la fine ufficiale dei conflitti: quando le persone vengono dilaniate dalle tante mine antiuomo. “Spero solo che si rafforzi la convinzione, in coloro che decideranno di leggere queste pagine, che le guerre, tutte le guerre sono un orrore. E che non ci si può voltare dall’altra parte, per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio.”

La Frontiera Addosso è un libro sulle violazioni dei diritti a danno di migliaia di migranti, storie di donne e uomini respinti da un continente intero. 

Successivamente il professor Rinaldis ha contribuito con un suo discorso affermando che il fatto di non aiutare l’Ucraina con strumenti di guerra secondo alcuni corrisponde a volersene “lavare le mani”.  Si apre così un dibattito ideologico sulla modalità di diffondere pace, apparentemente infatti la sua affermazione per alcuni sembrerebbe un ossimoro. 

Di WeMoro

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