DI YAMBA WENDBE SYLVESTRE e MARCO MONDELLO 

“Non sei capace di gestire il tuo tempo!”,  “Lo butti via in maniera inutile…” : sono solo due esempi delle frasi-tipo  che vengono rivolte a noi adolescenti, spesso accusati di non essere in grado di gestire la propria giornata che scivola fra i banchi di scuola, lo studio, lo svago e lo sport.

Per questo, quando siamo venuti a conoscenza del corso pomeridiano di “gestione del tempo” tenuto nella nostra scuola, ci siamo incuriositi chiedendoci il perché di questo corso e quanto realmente fosse utile. Siamo andati a conoscere  “la mente” che sta dietro a tale attività ed abbiamo incontrato la professoressa Elena Biondo, un’insegnante della nostra scuola,  e ci siamo interrogati ancor di più sul perché si fosse presa a cuore l’impegno di insegnare a noi ragazzi qualche trucco per gestire al meglio il proprio tempo. 

La professoressa Biondo ci ha riferito che aveva pensato ad un corso sulla gestione del tempo perché era l’occasione giusta per trattare di competenze trasversali che in realtà non riguardano solo adolescenti alle prese con la scuola, ma anche gli adulti con il lavoro. Anche il momento gioca a favore del corso perché nell’ultimo anno e mezzo, a causa della pandemia, è cambiato il ritmo delle nostre vite, sia nel momento di lock down, quando era importante darsi dei tempi per non “cadere nella trappola della noia, o adesso, poiché in fase di riapertura ci ritroviamo oberati dagli impegni e davvero torna utile saper gestire i tempi della nostra quotidianità per non essere “fagocitati” dal tempo, ma sfruttarlo noi e farlo fruttare, ricordando che il tempo deve essere organizzato fra le cose che si vogliono fare e quelle che si devono fare.

Rompere, Time Out, Interruzione, Tumblr Carta Da Parati

 Il laboratorio, ribaltando l’idea che controllo del tempo si basi su un aspetto prettamente teorico, suggeriva molti esercizi pratici: per esempio ci è piaciuta molto  la “tecnica del pomodoro” che suggerisce di dividere il tempo in intervalli di 25 minuti, più facilmente controllabili. Quindi non un laboratorio teorico in cui si parla per ore, ma una serie di suggerimenti pratici, come quelli sull’utilizzo del telefono, strumento che non dobbiamo demonizzare  come mezzo che ci fa perdere tempo ( vuoi solo guardare che ora è, e finisci a navigare per due ore!), ma rivedere come un aiuto nella gestione del tempo perché dotato di timer, promemoria e sveglie: nel momento in cui siamo noi a decidere come usarlo ne diventiamo noi padroni, e non ne siamo più sottomessi. 

L’ ideatrice di questo corso “atipico” si ritiene molto soddisfatta sia per il modo in cui i ragazzi hanno partecipato, riuscendo a mettere in gioco ed aprendosi, sia per l’interazione che è riuscita a creare con essi.

Alla richiesta di un eventuale correttivo, la professoressa Biondo  ha proposto  di aumentare gli appuntamenti, perché le sole tre lezioni di tre ore hanno lasciato sia lei che i ragazzi con la voglia di imparare di più.

Forse i ragazzi del Moro , scegliendo tra  i corsi pomeridiani che l’istituto offre, hanno sottovalutato  un po’ questa proposta.. A questo corso si doveva offrire più visibilità perché, anche se magari non ce ne rendiamo conto, non tutti siamo padroni del tempo e  dovremmo chiederci più spesso se davvero tutte le azioni che compiamo meritano davvero il nostro tempo. 

In chiusura la nostra prima, gentilissima “cavia” di noi  “intervistatori alle prime armi”  ha citato una frase di Gandhi: “noi occidentali abbiamo il controllo sul tempo ma non sull’ora” , e l’auspicio della professoressa Biondo, come dovrebbe essere quello di tutti noi, è quello di imparare a controllarli entrambi. 

Foto Pixabay

Di WeMoro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *