A dicembre, molti studenti hanno protestato per i problemi agli impianti di riscaldamento. Vi raccontiamo dei due scioperi, quello dell’1 dicembre, promosso da una parte degli studenti, e quello del 3 dicembre, organizzato dai rappresentanti d’Istituto, e facciamo il punto con le interviste agli stessi rappresentanti e al preside. 

Primo sciopero: i partecipanti protestano con lo slogan #ilmorohafreddo

DI MARCO MONDELLO e FLAVIO SANDRETTO

L’1 dicembre, diverse classi hanno scelto di non partecipare alle lezioni e di aderire  allo sciopero per manifestare pacificamente contro il freddo ritenuto troppo eccessivo all’interno delle classi . Perciò hanno realizzato striscioni e cartelloni con la scritta #ilmorohafreddo. 

Gli studenti in protesta hanno scelto di rimanere al di fuori dei cancelli della scuola dichiarando: “in classe fa più freddo che fuori’’.

In conclusione, gli organizzatori e molti partecipanti hanno  affermato:  “Abbiamo scelto di manifestare da soli in quanto non condividiamo la scelta attuata dai rappresentanti d’istituto perché la riteniamo futile e inefficace, così abbiamo scelto di smuovere le cose da soli. Ci riteniamo soddisfatti in quanto siamo riuscita a diffondere la notizia, finendo anche sulle pagine dei giornali locali”.

Terminato lo sciopero, la direzione scolastica ha immediatamente fatto sapere che sono stati presi diversi provvedimenti per risolvere il guasto dell’impianto e i vari problemi di riscaldamento, permettendo così che la temperatura nelle classi tornasse alla normalità il prima possibile e che si potesse riprendere  il normale svolgimento delle lezioni.

Secondo sciopero: i rappresentanti d’Istituto spiegano le ragioni della protesta

DI MARCO MONDELLO e FLAVIO SANDRETTO

INTERVISTE A CURA DI MANUEL ALLEGRO, JASON CHIANTARETTO, AMINE JELLAN

Il 3 dicembre ha avuto luogo un secondo sciopero organizzato dai rappresentanti di istituto, a cui hanno partecipato numerose classi.

Successivamente allo sciopero, durato dalle 8.15 fino alle 10.05, i rappresentanti hanno dichiarato: “Abbiamo scelto di scioperare per le condizioni del riscaldamento, per gli infissi troppo vecchi ed usurati che non isolano più le classi dal freddo e altri problemi di competenza dell’ente regionale”. 

“L’obiettivo del nostro sciopero – hanno spiegato –  è dar man forte alla voce del preside e, quindi, fare pressione sull’ente regionale. Vogliamo sottolineare che lo sciopero è partito dagli studenti ma era rivolto anche a tutto il personale scolastico, che come gli studenti è in difficoltà”. 

Il preside: “capisco le motivazioni dello sciopero, solo la Città Metropolitana può intervenire”

INTERVISTA A CURA DI FLAVIO SANDRETTO, LORENZO MAERO e GIULIO BERTOLI

Nella settimana successiva agli scioperi, interpellato dal nostro collega Giulio Bertoli, anche il preside Alberto Focilla ha espresso il suo punto di vista “In quanto preside non posso approvare gli scioperi – ha dichiarato – ma ne coprendo perfettamente le motivazioni, in quanto penso che sia giusto operare in varie forme di protesta, civili e corrette, se qualcosa non funziona”.

“Sfortunatamente  – ha aggiunto – i problemi del riscaldamento in questa scuola non sono dovuti solamente alle condizioni degli impianti, ma anche ai diversi anni della struttura. Solamente la regione può intervenire per risolvere i vari  problemi’’.

Di WeMoro

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