– di Ion Roibu –

Spesso ripenso a quella magica notte del 26 settembre all’ Allianz Stadium, qui a Torino, alle emozioni che mi ha trasmesso quella partita di Seria A tra JUVENTUS-LECCE ed al ricordo che ancora conservo nella mente.

Una partita come tante, all’apparenza, ma un’esperienza magica fin dall’inizio perché comincia perché con un tragitto in compagnia di due dei miei migliori amici: un tifoso juventino e un “infiltrato”, tifoso del Napoli.

Eccoci all’ingresso: mi sembra di rivedere le persone accalcate ai gate proprio come sul tram 13, affollato come non mai nei week end perché per tutti spingono per andare in Piazza Vittorio Emanuele.

Inizia la partita: sembra di avere il fiato sul collo, circondato da bambini e ragazzi emozionatissimi che sventolano le bandiere bianco e nero, io ed il mio amico juventino che cantiamo i cori  da stadio per incitare i giocatori a dare il meglio di sé, così da portare un risultato importante a casa…

Il primo tempo scivola senza grandi sorprese: non ci sono grandi occasioni per il Lecce, la Juve che riesce a creare qualche emozione, però senza la soddisfazione del gol. Così, alla fine del primo tempo, sono un po’ deluso dello 0-0, ma credo ancora che la partita possa avere una svolta per noi.

I giocatori sul campo sono carichi, e anche noi tifosi siamo pronti a incitare nuovamente la squadra in questo secondo tempo che potrebbe essere decisivo. 

Il secondo tempo inizia con il botto:  dopo neanche 15 minuti la Juve segna, con il gol di Milik che, allungando la gamba, spedisce il pallone dritto in porta! Incredibile! Lo stiamo aspettando da tempo! Tutti nello stadio si alzano urlando il nome del giocatore! Ancora mi risuona nelle orecchie: ’’MILIK,MILIK,MILIK’’!

La partita finisce con un cartellino rosso per un giocatore del Lecce e con la vittoria della Juve che si porta così a casa 3 punti, fondamentali a inizio campionato.

FORZA JUVE SEMPRE!

La partita è finita, il fischio dell’arbitro ci saluta. Si arrotolano le bandiere, ci si stringe le mani e tutti si accalcano verso l’uscita. Noi bianco-neri usciamo cantando, i tifosi dell’altra curva un po’ meno felici.  Siamo senza voce, affamati e assetati, anche un po’ stanchi e con la strada da fare per tornare a casa, ma ancora ridiamo, con tanta soddisfazione per la serata trascorsa allo stadio.

Di WeMoro

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