– di Federico Bonfiglio –

Chi è l’MVP? Il giocatore più forte? Il più dominante? Quello più efficiente? C***o, i criteri cambiano sempre.

Queste sono state le parole di Giannis Antetokounmpo intervistato da “The Athletic” sul tema MVP. La domanda posta dal greco è la stessa che ci poniamo noi ogni anno nel momento in cui si deve scegliere il vincitore di questo ambito premio. 

Oggi sono qui per illustrarvi i criteri con cui valuto il mio personale vincitore di questo riconoscimento.

Iniziamo con una mia sintetica scheda:

Il più valutabile

Molte volte sentiamo dire “Bisognerebbe assegnare l’MVP al giocatore più forte in circolazione”, eppure la  risposta è no!  MVP è l’acronimo di “Most Valuable Player”, cioè il giocatore più valutabile (=più influente) per la propria squadra in termini di risultati, con e senza di lui. 

Effetto sorpresa

Vi siete sicuramente domandati tante volte “Come mai LeBron non ha sempre vinto l’MVP essendo stato per almeno 15 anni il giocatore NBA più forte e valutabile in circolazione?” 

La risposta, semplicemente, è che non ha sempre sorpreso!

L’MVP, infatti, si assegna sempre al giocatore che, da una stagione all’altra, ha realizzato un upgrade significativo. Un chiaro esempio è il caso di Russell Westbrook che, nella stagione 2016/2017, vinse l’MVP divenendo il primo giocatore, dopo Oscar Robertson nella stagione 1961-1962, a concludere la stagione con una tripla doppia di media. RW fece la stessa cosa per altre tre stagioni ma, proprio per questa ragione, non vinse il suddetto premio. Possiamo trovare questa peculiarità anche quando si parla di giocatori che hanno vinto più MVP consecutivamente, come Nikola Jokic. Il serbo, infatti, nella stagione 2020-2021 e 2021-2022, aveva avuto un upgrade in tutte le statistiche rispetto alle stagioni passate. Questa cosa non è accaduta nella passata stagione, quando è arrivato secondo dietro Joel Embiid. 

Regular Season

L’MVP è un premio che si assegna in base al rendimento di un giocatore in Regular Season. Questo aspetto, per quanto scontato, è molto importante da considerare poiché in RS, a differenza dei Playoff, la difesa è molto meno importante. Questo fa sì che giocatori offensivamente ingiocabili, ma con qualche limite in difesa, fin quando non sono un malus, possano vincere il premio di MVP. 

Costanza

Un candidato MVP deve essere tale durante il corso di tutto l’anno e non solo per una settimana o un mese: egli deve essere capace di influenzare l’andamento della propria squadra in modo costante nel tempo.

Numero di partite giocate

L’MVP deve giocare un determinato numero di partite che, dal mio punto di vista, deve essere almeno di 65/68 partite, con anche l’eccezione di 60 gare se si tratta di una “Stratosfera” di giocatori differenti.

Foto di copertina: Licenza CC: drgraphic, by Deviantart.

Di WeMoro

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