di UIGDEN NABILI

Esistono piccoli gesti  che sembrano insignificanti agli occhi di chi non li vive o, forse, non li vede neanche… Eppure queste semplici cose così “stupide” riescono, in realtà, a far scaturire nel nostro cuore un’ indescrivibile sensazione. 

Lo sappiamo bene tutti noi che viviamo in una società così frenetica e superficiale: la corsa al traguardo ci ingoia e non facciamo più caso ai piccoli gesti della quotidianità. Qualcuno li ha chiamati “trascurabili momenti di felicità” (*), e ciascuno di noi ha diritto a riconoscerseli.

Invece concentrarsi sulle piccole cose che ci rendono felici, proprio quando siamo sommersi dalla fatica quotidiana, potrebbe davvero farci ritrovare il buono che c’è nel mondo.

Sono tante le cose che riescono davvero a migliorarci la giornata e di cui non dovremmo fare a meno: il profumo del caffè al mattino, i ricordi improvvisi di un momento emozionante e spensierato, la luce sul volto di una persona cara, le risate così intense che ti fanno lacrimare, la sensazione che si prova prendendo in braccio un neonato mentre la nostra mente pensa a quante esperienze meravigliose sta per vivere, gustare con golosità il nostro piatto preferito o vivere l’attesa di rannicchiarsi tra le coperte, di fronte ad un film che riesce a farci sognare ad occhi aperti anche se lo hai già visto cento volte….

E quando si arriva alla fine della giornata, nonostante le mille pretese e aspettative che si possono avere,  ciò che davvero ci rimane impresso sono i piccoli gesti, le parole, gli sguardi e le piccole esperienze…”casa” è anche semplicità.  

Ricordiamocelo: osservare oltre le apparenze  e apprezzare il mondo che ci circonda non è così scontato. Ecco perchè, ogni volta che mi fermo a guardare il cielo, mi meraviglio della sua bellezza. Il cielo muta la sua forma, ma mai la sua essenza,  affronta varie fasi: dalla luce tenue dell’alba fino al tramonto, pronto a diventare la casa di infinite stelle. Il cielo notturno è enigmatico e tenebroso; inizialmente gli occhi percepiscono soltanto un manto nero, il nulla più totale, ma poi piano piano si abituano al buio e si accorgono della presenza di tanti piccoli puntini luccicanti: le stelle. Anche se queste sembrano tutte uguali, in realtà ognuna brilla con una propria intensità, in piena armonia con le altre ed illumina la notte, il momento che corona la fine della nostra giornata: momento di pace, silenzio e tranquillità.

L’ immensità del cielo mi fa pensare all’ infinità dello spazio, a qualcosa che non ha fine: subito un vortice caotico, incontrollabile, eppure, allo stesso tempo, proprio la mancanza di limiti è per me rassicurante.

Talvolta i colori del cielo rispecchiano la nostra anima, altre volte, invece, la condizionano. 

La fase del cielo che preferisco è l’alba. Una luce fioca e fastidiosa comincia a farsi strada tra le tende: mille sforzi per riuscire ad alzarsi ma, se lo sguardo corre fuori dalla finestra, scoprirai che ne sarà valsa la pena. Ti conquista un’immensa tavolozza di colori  che appare all’improvviso: celeste, giallo, arancione, rosa pesca cercano di accavallarsi l’uno sull’altro, ma senza successo. Pur mischiati tra loro, i colori sono ben distinguibili; ognuno di questi assume la giusta collocazione, per far sì che le sfumature siano a dir poco perfette. Un po’ come accade con le nostre emozioni che cercano sempre di prevalere l’una sull’altra spingendo sul cuore, ma soltanto l’equilibrio tra queste ci permette di raggiungere stabilità e felicità.

L’alba apre le porte ad un nuovo giorno, celebra la vita e dona speranza: gli errori possono ancora essere risanati, si ha ancora la possibilità di realizzare i propri sogni, di dare quell’abbraccio e di vivere la vita al meglio. Le nostre angosce, le nostre preoccupazioni e i pensieri negativi si dissolvono per un momento, godiamocelo prima che cominci la nostra solita giornata frenetica.


* “Possono esistere felicità trascurabili? E allora come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio?
Francesco Piccolo
“Momenti di trascurabile felicità” – ed. Einaudi

Credits foto: Gift Habeshaw, Ivan Bertolazzi

Di WeMoro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *