a cura di REBECCA CARLUCCIO ED EMMA QUARELLO

“Chi dice donna dice danno” 

“Lascia stare, sono robe da maschi” 

“Questo non è un mestiere da donna”

Quanti di noi almeno una volta nella vita non hanno sentito una di queste frasi? Gli stereotipi di genere sono ancora troppo comuni nella vita di tutti i giorni. Ancora in troppe professioni si predilige l’uomo al gentil sesso, perché si crede che le donne non siano capaci di gestire i cosiddetti “lavori per maschi”.

Abbiamo vissuto sulla nostra pelle un episodio nella prima settimana di scuola. Durante le attività al polisportivo, la nostra squadra femminile si è battuta contro una squadra maschile in una partita a calcio. Subito i ragazzi si rifiutarono di giocare contro di noi, perché non volevano scontrarsi contro delle “femminucce”. Episodio imbarazzante, soprattutto se si vive nel Ventunesimo secolo dove le lotte per la parità dei sessi dovrebbero, in teoria, essere terminate. Tale fatto è dunque oggetto di riflessione che ci ha portato a scoprire che nella nostra scuola c’è un corso di robotica diretto da una professoressa ed è proprio nato dal suo amore verso questo campo. Stiamo parlando della professoressa Rosa Cotroneo, la quale sta eliminando questi stereotipi. 

Ogni venerdì, porta, infatti, avanti il corso di robotica nel quale su, ventiquattro partecipanti, due sono ragazze.

Una grande donna all’interno della scuola 

La professoressa Cotroneo è una donna molto stimata dai suoi colleghi e dal preside, che si ritiene soddisfatto del lavoro dell’insegnante. Ci ha riferito che non è semplice gestire il corso di robotica anche perché vive in un mondo molto maschilista.  Alla domanda “pensa di aver fatto più fatica rispetto ai suoi colleghi maschi nel raggiungere il suo obiettivo?” la professoressa ha risposto: “No, per quanto riguarda il punto di vista didattico, non ho fatto fatica anche perché secondo me le donne hanno uno sprint in più. E per quanto riguarda il clima sul posto di lavoro, confesso che ho fatto abbastanza fatica perché venivo guardata con occhi diversi dai miei colleghi in quanto donna e mi veniva detto che non sarei riuscita a realizzare i miei sogni. Per fortuna non vi ho dato peso e ora mi trovo con soddisfazione  qui a fare quello che ho sempre desiderato”. 

Il corso di robotica: un assaggio 

Abbiamo intervistato alcuni partecipanti e chiesto ad una ragazza perché, fra tutti i corsi disponibili, avesse scelto proprio questo. La risposta é stata molto sicura: “La robotica mi ha sempre appassionato e credo che mi possa preparare nel migliore dei modi per il lavoro che vorrò fare in futuro”, senza alcun riferimento a questioni di genere. Ci è piaciuta l’atmosfera che si respira nel corso: si lavora a gruppi in modo da potersi aiutare, l’ambiente è tranquillo e non c’è competizione tra i partecipanti. Quello che prevale in tutti é la passione per il mondo della robotica, e questo li rende ancora più uniti.

Ma per saperne di più, continuate a seguirci!

Di WeMoro

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