A CURA DI REBECCA CARLUCCIO ED EMMA QUARELLO

Nelle scorse settimane, abbiamo assistito a una lezione dei nostri “vicini di casa”, ovvero i partecipanti del laboratorio sulla consapevolezza digitale . Vi raccontiamo la nostra esperienza e come funzionano i loro incontri pomeridiani.

Abbiamo avuto la fortuna di poter partecipare ad un momento della lezione svolta nel laboratorio di informatica del professore Marco Bracco il quale gestisce il corso insieme al suo collega Alessio Genovese.

Abbiamo affrontato diversi temi: i bias cognitivi cioè la distorsione della realtà che ci porta a scegliere l’istinto rispetto al ragionamento perché il cervello si rifiuta di ragionare, le tre auto ovvero autostima, autoefficacia e autodeterminazione. Siamo state coinvolte in un esperimento sociale il quale consisteva nel disattivare le notifiche del telefono fino a capodanno con lo scopo di disintossicarsi da tutti i vari dispositivi elettronici.

Le persone che hanno partecipato al progetto si sono trovate bene ed hanno avuto un buon riscontro, inoltre alcuni studenti hanno deciso di disattivare le notifiche per sempre.

Adesso condividiamo le interviste di Marco Bracco e di due partecipanti.

Marco Bracco: «Vorrei trasmettere la voglia di restare “vivi e aperti”»


Il prof Marco Bracco

Un corso davvero interessante ed originale. Se dovesse sintetizzare i contenuti, che cosa insegna ai partecipanti?
Più che insegnare vorrei fare imparare a superare questioni, da quelle semplici a quelle complesse,  ragionando in primis con la propria testa e, anche, con l’aiuto degli altri.

Quanto è stancante, gestire i ragazzi e le loro attività per un giorno intero?
Davvero molto stancante, perchè dopo 6 ore di scuola è faticoso concentrarsi e  trovare delle attività che coinvolgano gli allievi. Però è motivante e per me è una sfida.

Come affronta il fatto che nel gruppo siano presenti ragazzi che frequentano classi diverse, sia per età che per indirizzo (liceale o tecnico)?
Questo, in realtà, può essere un punto di forza perché il gruppo è formato per metà da studenti dell’Itis e per metà del liceo. Quindi ognuno porta nel gruppo il proprio modo di affrontare le situazioni. Il corso deve unire le persone con l’obiettivo di creare un momento di confronto tra loro. Infatti al liceo gran parte degli studenti ragiona più usando la testa invece quelli dell’itis vogliono arrivare subito a un risultato

Cosa desidera trasmettere ai suoi ragazzi?
Vorrei trasmettere la voglia di restare” vivi e aperti”: la curiosità ci rende vivi e la capacità di parlare e comunicare ci mette in relazione.

Qual è il suo obiettivo per la fine di questo corso?
Vorrei trasformare i ragazzi in “attivisti”, ad esempio facendo realizzare loro dei video divulgativi e vivere esperimenti sociali. I ragazzi devono essere protagonisti delle loro vite e devono trasmettere le cose che imparano.

È fiero di come sta andando il corso o vorrebbe cambiare qualcosa?
Molto fiero. Ci tengo a ringraziare tutti i miei studenti.

Lavinia: «Non si avverte la competizione, ma solo il piacere di apprendere e di stare insieme»


Perché hai scelto questo corso?
La decisione è stata dettata dal mio interesse verso il campo delle neuroscienze e dell’intelligenza artificiale. Ogni incontro è aperto a dibattiti su articoli, immagini, video e molto altro con una condivisione immediata di pensieri e idee. 

Durante questa attività hai riscontrato qualche difficoltà?
Non ho avuto difficoltà di sorta. Il linguaggio degli esperti  è diretto e l’interazione stimola i rapporti fra i partecipanti e riduce la distanza tra i ragazzi e l’insegnante.

Ti stai trovando bene?
Sì. L’ambiente è stimolante e aperto a qualsiasi iniziativa o proposta. Mi sento a mio agio, non si avverte la competizione ma solo il piacere di apprendere e di stare insieme. Per quanto riguarda gli argomenti trattati, hanno sempre soddisfatto le mie aspettative e anche il metodo con cui vengono presentati stuzzica la curiosità di chi ascolta.

Riesci a relazionarti senza problemi con il gruppo?
Fin da subito sono riuscita a creare delle nuove amicizie con i miei compagni senza problemi. Sono tutte persone estremamente inclusive, gentili e simpatiche. Anche i professori sono molto disponibili.

Dato che sei l’unica ragazza del corso, credi che quest’ultimo sia un corso soprattutto maschile?
No, non credo che vi siano argomenti più indicati per i ragazzi ed altri per le ragazze. Credo che ciascuno di noi debba fare le proprie scelte sulla base dei propri interessi.

Lorenzo: «Voglio imparare a gestire l’influenza dei social su di me per avere un futuro migliore»

Perché hai scelto questo corso?
Perchè avere delle buone basi di informatica servirà più avanti nella vita e secondo me influirà positivamente nel mio futuro. 

Cosa stai imparando?
Sto imparando i progetti dei social e l’influenza che hanno su di noi. Abbiamo inoltre affrontato temi di attualità e visto degli interessanti docu-film che abbiamo poi commentato insieme.

Ti stai trovando bene?
Sì, mi piace molto anche il clima collaborativo.

La consiglieresti a qualcuno?

Sì, certo. Soprattutto a persone che hanno il piacere di aprirsi perchè se non ti apri con chi ti sta intorno,  non puoi combinare niente!

Di WeMoro

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