di AGNESE TORTA
Questa è la vita dell’uomo seduto alla scrivania.
L’uomo ha avuto cinque anni e un volto paffutello e rosato, ha tentato i giochi infantili, ma a tutti essi ha preferito sedersi al suo banchetto colorato e imparare a leggere.
L’uomo seduto alla scrivania ha avuto dieci anni e un volto fresco ma pallido, ha tentato molti sport, ma a tutti essi ha preferito sedersi al suo banchetto ormai piccolo e leggere poesie di grandi poeti.
L’uomo seduto alla scrivania ha avuto quindici anni e un volto brufoloso e arrossato, ha tentato di uscire con le ragazze, ma a tutte esse ha preferito sedersi alla sua nuova scrivania e provare a scrivere poesie come i grandi poeti.
L’uomo seduto alla scrivania ha avuto venticinque anni e un volto ancora giovane, ha tentato ingegneria ed economia, ma ad esse ha preferito sedersi alla sua non più nuova scrivania e correggere le bozze di poesie per raggiungere il suo sogno.
L’uomo seduto alla scrivania ha avuto trent’anni e un volto leggermente corrucciato, ha tentato di crearsi una famiglia, ma ha preferito festeggiare gli altri e continuare a scrivere poesie alla sua vecchia scrivania.
L’uomo seduto alla scrivania aveva circa quarant’anni e un volto molto segnato quando ha capito di non dover nemmeno tentare a seguire la vita degli altri, allora si è seduto alla sua amata scrivania e ha continuato a scrivere le sue amate poesie.
L’uomo seduto alla scrivania ha novant’anni, e un volto grigio e raggrinzito, molti direbbero che ha vissuto una vita solitaria e triste…
Lui ora sta seduto alla sua antica e vissuta scrivania a rileggere tutte le sue poesie, che non sono mai divenute famose, ma hanno dato un senso alla sua vita.